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  la LEGA-LE?  
 
 
LA LEGA AVEVA ASSUNTO BERTOLASO COME IL GRANDE SALVATORE, FACENDO UNA GRANDE PROPAGANDA, CHE 
POI ALLA FINE IL MIRACOLO DELLA FIERA DI MILANO, SI È RIVELATA COME SEMPRE “UNA MANGIATOIA”!  
 
 
«Sarà un vero ospedale, non un lazzaretto», aveva annunciato Guido Bertolaso, chiamato dalla 
Regione e dalla LEGA a coordinare i lavori.  
 
Ma oltre alle frasi a effetto e al lavoro impeccabile di operai, volontari e medici, di chiaro 
sul futuro (a breve e lungo termine della struttura) c’è ancora poco.  
 
Prima 400 posti,  poi 205.  
Prima una settimana per l’apertura dei primi moduli,  
poi 10 giorni,  
poi 14.  
 
E a 10  giorni dalla conferenza stampa in cui si annunciava l’ingresso a stretto giro dei primi 
24 pazienti in terapia intensiva affetti da coronavirus, la struttura apre le porte a soli 3 
pazienti.  
 
Coronavirus, l’Ospedale miracolo in Fiera di Milano ospita solo tre pazienti.
I dubbi dei medici: è propaganda.  
 
ECCO LA CONFERMA!  PURA E VERGOGNOSA PROPAGANDA POLITICA FATTA SULLA PELLE DEI CITTADINI.  
 
«Oggi con l’inaugurazione dello pseudo “ospedale” in fiera mi sento triste», ha commentato il 6 
aprile il cardiologo Giuseppe Bruschi, Dirigente Medico I livello dell’ospedale Niguarda.  
 
«L’idea di realizzare una terapia intensiva in fiera non sta ne in cielo ne in terra…
La Lombardia non aveva certo bisogno di dimostrarsi superiore alla Cina costruendo un 
“Ospedale” in fiera… bastava vedere quanto fatto da tutti i dipendenti degli Ospedali Lombardi 
che in questi 40 giorni hanno “creato” oltre 600 posti di rianimazione dal nulla, con il loro 
costante lavoro e sostanzialmente senza risorse…». 
 
Altra domanda sviata in conferenza stampa ma, estremamente importante per capire l’effettiva 
portata dell’opera,  costata – come dichiarato ufficialmente – 21 milioni in donazioni raccolte 
dalla Fondazione Comunitaria (al 29 marzo si parlava di 1.560 donatori),  dove sono finiti o 
come sono state spese i  21 milioni?  
 
 
 
Per Europa  Federale 
Marco Fumagalli 
Responsabile alle P.R.  
 
 
 
 
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