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Mi permetto di consigliare, alle persone, prima di parlare o agire; Riflettete, Riflettete, Riflettete.
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Oggetto: Gaza e la farsa dell’appello umanitario.
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Continuano ad arrivare appelli per Gaza, richieste di aiuto, inviti alla compassione. Ma la verità va detta, anche se scomoda: questa tragedia è frutto di scelte precise, consapevoli, e colpevoli. .
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Non è un disastro naturale, è il risultato diretto dell’appoggio a un’organizzazione terroristica come Hamas — che ha deliberatamente massacrato civili israeliani. .
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Una parte della popolazione palestinese ha sostenuto attivamente Hamas. E con quel sostegno ha scelto la guerra, ha scelto la violenza, ha scelto il fanatismo. .
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Non si può più fare finta di nulla: chi sostiene i carnefici non può poi invocare clemenza quando arriva la risposta. .
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E lo stesso vale per l’Iran, regista occulto di questa destabilizzazione. Da anni finanzia, arma, e incita all’odio contro Israele e l’Occidente. .
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Gli effetti di questa politica criminale sono devastanti: intere popolazioni arabe ridotte alla fame, alla miseria, e strumentalizzate per fini geopolitici. .
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L’attacco di Hamas ha scatenato una reazione prevedibile da parte israeliana. La responsabilità di ciò che ne è seguito ricade integralmente su chi ha iniziato il fuoco. .
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La guerra non è piovuta dal cielo: è stata cercata, costruita, e iniettata con cinismo nella quotidianità di innocenti. .
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Parlare oggi di solidarietà internazionale senza condannare gli autori della tragedia è un insulto all’intelligenza. .
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È ipocrisia pura chiedere all’Europa di intervenire, mentre si copre il ruolo dei mandanti politici e ideologici. .
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Le organizzazioni “umanitarie” che operano nella Striscia troppo spesso nascondono logiche torbide, servono agende ideologiche, e finiscono per fungere da pedine nel gioco del potere. .
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E chi favorisce l’immigrazione clandestina nel Mediterraneo, non è da meno, non fa altro che amplificare le conseguenze del caos. .
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Dispiace — sì — per i civili innocenti. .
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Ma la responsabilità di questa carneficina non è dell’Europa né dell’Italia. .
Abbiamo il dovere di aiutare, certo, ma anche il diritto di denunciare. .
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Perché non si può più accettare che il dolore venga usato come scudo per lavare le mani dei veri colpevoli. .
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Il presidente di Europa Federale.
Giuseppe Trej.
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