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L'affluenza ai referendum di oggi è stata sorprendentemente bassa, con un dato nazionale del 7,4%
alle ore 12, alle ore 22,00 15/45%. Lunedì circa il 30%
Questo potrebbe avere conseguenze significative sia sul risultato del voto che sul panorama politico
italiano. Landini, Schlein, Conte e Fratoianni/Bonelli hanno FALLITO.
Implicazioni della bassa affluenza -
1. Quorum a rischio – Perché il referendum sia valido, è necessario che almeno il
50% più uno degli aventi diritto voti.
Con questi numeri, il raggiungimento del quorum appare estremamente difficile.
2. Disaffezione verso il referendum –
Il calo della partecipazione rispetto a referendum precedenti suggerisce una
crescente disillusione degli elettori verso questo strumento di democrazia diretta.
3. Differenze territoriali –
L'affluenza è più alta nelle regioni del Centro-Nord (oltre l'8%), mentre nel
Mezzogiorno è molto più bassa, con alcune province sotto il 4%.
4. Influenza politica –
Nei comuni dove il centrosinistra è tradizionalmente forte, l'affluenza è più alta
(oltre il 9%), mentre nei territori dove il centrodestra ha ottenuto buoni risultati
in passato, la partecipazione è inferiore.
5. Effetto sui quesiti –
I cinque quesiti referendari riguardano temi cruciali come il Jobs Act, la sicurezza
sul lavoro e la cittadinanza.
Tuttavia, la scarsa affluenza potrebbe vanificare il tentativo di modificarne le
normative.
Se la tendenza non cambia nelle prossime ore, il referendum rischia di non avere
alcun impatto legislativo.
Il quinto quesito referendario riguarda proprio la riduzione del periodo di residenza necessario per
ottenere la cittadinanza italiana, passando da 10 a 5 anni.
Questo tema ha suscitato un ampio dibattito politico e sociale, con posizioni contrastanti tra chi
sostiene che la misura favorisca l'integrazione e chi teme che possa indebolire i criteri di
naturalizzazione.
Secondo i promotori, il dimezzamento dei tempi rappresenterebbe un atto di giustizia per chi vive e
lavora in Italia da anni, contribuendo alla società senza godere dei pieni diritti civili e
politici.
Inoltre, si avvicinerebbe agli standard di altri Paesi europei e faciliterebbe l'integrazione degli
stranieri.
D'altra parte, i critici sostengono che l'Italia sia già tra i Paesi più generosi nella concessione
della cittadinanza e che una riduzione dei tempi potrebbe compromettere il processo di integrazione
culturale.
L'affluenza alle urne sarà determinante per capire se il referendum avrà un impatto concreto.
L'affluenza estremamente bassa sembra indicare che una parte significativa dell'elettorato ha scelto
di non partecipare, forse per mancanza di interesse o per un chiaro segnale politico. Quando il
quorum non viene raggiunto, il messaggio che emerge è spesso quello di un disaccordo con il
referendum stesso, piuttosto che una posizione neutrale.
Il costo delle consultazioni referendarie è sempre un tema di dibattito: organizzare un voto a
livello nazionale comporta spese significative per la logistica, la comunicazione e la gestione
delle urne.
Questo aspetto è stato criticato in passato, specialmente per referendum che hanno registrato una
bassa partecipazione, come quello del 2016 sulle trivelle.
Se questa scelta dell'elettorato fosse effettivamente motivata dalla percezione di un referendum
strumentale, potrebbe avere conseguenze politiche per le forze che lo hanno promosso.
Maurizio Landini e i promotori del referendum hanno puntato molto sulla partecipazione popolare,
dichiarando che il raggiungimento del quorum sarebbe stato fondamentale per il successo
dell'iniziativa.
Tuttavia, con l'affluenza molto bassa registrata finora, il referendum rischia di non avere alcun
impatto legislativo.
Landini ha sottolineato che l'obiettivo principale era cancellare leggi considerate dannose per il
lavoro e la cittadinanza, e ha ribadito che la battaglia per questi temi continuerà
indipendentemente dall'esito del voto.
A differenza di Matteo Renzi, che nel 2016 aveva legato il suo futuro politico al risultato del
referendum costituzionale, Landini non ha fatto dichiarazioni simili riguardo a un eventuale passo
indietro.
Se il quorum non verrà raggiunto, sarà interessante vedere come i promotori del referendum, Landini,
Schlein, Conte, Renzi, Fratoianni/Bonelli, reagiranno e quali strategie adotteranno per portare
avanti le loro battaglie politiche.
Penso che, con la faccia che si ritrovano, faranno finta di nulla, come nel loro stile.
Senza offesa per nessuno, come un detto popolare:
“faccia di culo sono e faccia di culo restano”.
Trej Giuseppe
Presidente
Il fallimento della Sinistra, un campo largo senza idee, Perché i referendum asfalteranno il Campo
largo
Tutti gli scenari post referendum per i partiti. Estratto da Appunti di Stefano Feltri.
8 Giugno 2025 09:20
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Perché i referendum asfalteranno il Campo largo.
È sempre più evidente che il referendum dell’8-9 giugno ha assunto una rilevanza politica molto
superiore all’impatto concreto e, quel che è più interessante, a prescindere dal raggiungimento del
quorum.
La rilevanza maggiore è all’interno dell’opposizione, per definire i rapporti di forza attuali, ma
forse addirittura per stabilire chi governerà l’Italia in caso di sconfitta del centrodestra nel
2027.
Il referendum, insomma, è una specie di primaria aperta a tutti, con alcuni vantaggi: nelle primarie
tradizionali è difficile portare gli elettori a votare, il bacino di riferimento è relativamente
piccolo, iscritti e simpatizzanti molto motivati.
Una primaria per via referendaria può contare su un’organizzazione capillare, fatta direttamente dal
ministero dell’Interno, e su un’affluenza sicuramente maggiore, anche nel caso non si raggiungesse
il quorum del 50 per cento degli aventi diritto più uno.
Ma primaria per cosa?
Primarie di un FALLIMENTO.
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