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Il nuovo anno porta qualche novità nello scenario politico.
I 5 stelle dopo tante parole hanno iniziato a fare i conti con la gestione del “potere” si sono
accorti che c’è un’enorme differenza tra lo sparare sentenze essendo all’opposizione ed il
doversi difendere dai continui “casini” per colpe vere o presunte che siano.
Ora tutti i partiti all’opposizione possono fare leva sulle collusioni che hanno portato
all’elezione della Raggi, persona che non so se definire ingenua o coraggiosa.
Forse però, venendo dal mondo Previti, è più logico ipotizzare che lo abbia fatto per
opportunismo che per il bene della città di Roma.
Adesso deve fare i conti con trafficoni ed intrallazzatori che hanno sostenuto il candidato 5
stelle e che ora reclamano il loro compenso, hanno reclamato un posto di comando (ovvero un
posto dal quale gestire appalti e movimenti di capitali).
Peccato che qualcuno di loro, forse solo la punta dell’iceberg, è già finito tra le maglie
della giustizia e rischia di trascinare a fondo anche la sindaca Raggi per la quale è facile
ipotizzare noie giudiziarie.
Per ovviare alle conseguenze che questo avrebbe portato, Grillo ed i suoi adepti, hanno ben
pensato di modificare il loro regolamento (quello dei 5 stelle) e permettere al loro castello
di aria fritta di non crollare sotto il peso della vita vera e delle azioni giudiziarie.
Per evitare che la Raggi possa essere estromessa con inimmaginabili conseguenze di credibilità
del movimento, che sembra già in discesa a rotta di collo, hanno deciso che in caso di guai
giudiziari non ci saranno più espulsioni automatiche, saranno messe ai voti e, comunque
andranno le votazioni sarà un pregiudicato (il sig. Grillo) ad avere l’ultima parola.
Non vi sembra strano che ci sia stato questo cambiamento di parametro?
Temo purtroppo che, come già avevamo ipotizzato più volte, il movimento 5 stelle serva a
raggiungere gli scopi di Grillo ed ora che finalmente le televisioni sono tornate a dargli
spazio non vuole ritornare nell’anonimato, nonostante i soldi accumulati vuole essere al centro
dell’attenzione e della gestione del potere per comandare, mi ricorda tanto un certo Cavaliere
sul quale il comico si è scagliato con molte definizioni al limite della deficienza ed ora non
lo sta eguagliando ma ha di molto superato ogni più volgare aspettativa.
Per restare alla corte di Grillo bisogna essere col cervello sconnesso, lui pensa per tutti e …
guai a lamentarsi.
Una chiave di lettura forse un po’ forzata ma… c’è da rifletterci
Per Europa Federale
Marco Fumagalli
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