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Alla cortese attenzione dei rappresentanti del Partito Democratico, del Movimento 5 Stelle e delle
forze politiche che sostengono l’attuale linea migratoria e internazionale.
Scrivo questa lettera con profonda preoccupazione per le scelte che, a mio avviso, stanno
contribuendo a destabilizzare il nostro Paese e a compromettere la sicurezza dei cittadini italiani.
La partecipazione di esponenti politici italiani alla missione navale verso Gaza, sotto il pretesto
della solidarietà, appare come un gesto ambiguo e pericoloso.
In un contesto segnato da terrorismo e conflitti, queste iniziative rischiano di legittimare
indirettamente gruppi estremisti come Hamas, che continuano a trattenere ostaggi innocenti e a
rifiutare ogni percorso di pace.
Sostenere la popolazione palestinese non dovrebbe significare ignorare le responsabilità di chi
alimenta il conflitto.
Ancora più grave è l’inerzia con cui si affronta il fenomeno migratorio. L’Italia è sottoposta a una
pressione costante da parte di flussi irregolari, spesso gestiti da reti criminali e mafiose che
sfruttano il traffico umano per interessi economici.
Le ONG e alcune imbarcazioni private, pur dichiarando intenti umanitari, finiscono per agevolare un
sistema che mina la sovranità nazionale e favorisce un’immigrazione incontrollata, che molti
cittadini percepiscono come una vera e propria invasione.
Non si può continuare a ignorare il malessere crescente tra gli italiani.
Le politiche di accoglienza indiscriminata, la mancanza di controlli efficaci e l’assenza di una
strategia europea condivisa stanno generando tensioni sociali e insicurezza diffusa.
Chiedo con fermezza che si ponga fine a questa deriva ideologica e si torni a una politica basata
sul buon senso, sulla tutela dei confini e sul rispetto delle regole.
L’Italia merita una classe dirigente che difenda gli interessi del proprio popolo, non che li metta
in secondo piano per inseguire visioni utopiche e pericolose come quelle perseguiti dal PD, M5S, AVS
e IV
Distinti saluti,
per EuropaFederale
il presidente
Giuseppe Trej
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