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14 settembre 2025 Dazi, rincari e resistenza civile:


Dazi, rincari e resistenza civile: il peso delle scelte globali sulle famiglie italiane
Presidente di Europa Federale Trej Giuseppe –
CATANIA – In un momento storico segnato da instabilità economica e tensioni geopolitiche, le famiglie italiane si trovano a fare i conti con un nuovo fronte di difficoltà: l’impatto dei dazi commerciali tra Stati Uniti e Unione Europea.
Secondo le stime del Codacons, l’accordo che reintroduce le tariffe doganali imposte dall’amministrazione Trump potrebbe costare ai cittadini italiani oltre 4,2 miliardi di euro l’anno. Un peso che si riflette direttamente sul carrello della spesa, sul costo dei mutui e sulla mobilità quotidiana.

I dazi USA e il paradosso del made in Italy.
Le nuove tariffe, pensate per proteggere il mercato americano, penalizzano le esportazioni europee e in particolare quelle italiane.
Settori chiave come l’agroalimentare e l’automotive vedono ridursi i margini sui mercati esteri, e molte imprese reagiscono aumentando i prezzi sul mercato interno. Il risultato?
I cittadini pagano di più anche per prodotti nazionali come vino, olio, pasta e formaggi. Un paradosso che colpisce il cuore della produzione italiana.


L’agroalimentare alza i listini: “Una truffa ai danni dei consumatori”. La reazione delle imprese agroalimentari, che alzano i prezzi per compensare le perdite da export, è percepita da molti come una strategia discutibile.
“Invece di assorbire l’impatto o cercare soluzioni alternative, si scaricano i costi sulla popolazione”, denuncia Trej Giuseppe, presidente di Europa Federale.
“È legittimo tutelare i bilanci aziendali, ma è altrettanto legittimo che i cittadini si oppongano a pratiche che mettono in ginocchio il potere d’acquisto delle famiglie.”

La proposta: consumare meno, camminare di più.
Di fronte a questa situazione, prende forma una proposta concreta: limitare gli acquisti allo stretto necessario e ridurre l’uso dell’auto.
Un boicottaggio pacifico, ma efficace, che mira a colpire la filiera nel suo punto più vulnerabile — la domanda interna.
“Non si tratta di austerità, ma di consapevolezza e solidarietà”, spiega Trej. “Camminare invece di guidare non è solo salutare, ma un gesto di resistenza.”

Mutui, carburanti e tassi: il domino dei rincari.
A complicare il quadro, il possibile rialzo dei tassi d’interesse da parte della BCE.
Le famiglie con mutui a tasso variabile rischiano aumenti significativi delle rate mensili, mentre le imprese vedrebbero crescere il costo dei finanziamenti.
Il rischio è quello di un circolo vizioso che frena i consumi e compromette la stabilità sociale. “Non si tratta solo di numeri, ma di pane, benzina, affitti e dignità”, sottolinea Trej.

Il ruolo dell’informazione: verità negate e opinione pubblica destabilizzata.
In questo contesto, la stampa ha un ruolo cruciale.
“Troppo spesso i media italiani e internazionali non raccontano la verità”, accusa Trej.
“Il termine ‘genocidio’ viene usato con leggerezza, distorcendo la realtà e screditando l’operato di Israele, che sta semplicemente esercitando il proprio diritto all’autodifesa.”
Secondo il presidente di Europa Federale, la disinformazione contribuisce a destabilizzare l’opinione pubblica e a indebolire la coesione sociale.

Un appello all’unità.
“Quando le logiche di mercato si trasformano in angherie, la risposta deve essere collettiva”, conclude Trej Giuseppe.
“Consumare meno è un atto politico. Restare uniti è l’unico modo per affrontare le sfide globali che bussano alla porta di ogni famiglia italiana.”

il peso delle scelte globali sulle famiglie italiane.

Presidente di Europa Federale.
Trej Giuseppe –

 
 
 
 

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